storiedacaffé

storie lunghe quanto un caffé

30.1.06

CENTOPAROLE (caffé lungo)

Doveva essere molto timido. Non una parola ai commessi. Era un uomo solo, con quel suo impacciato cercare tra gli scaffali. A suo modo, un eroe: in un’epoca in cui tutti chiedono l’aiutino, lui non chiedeva nulla. Eroica timidezza. Le sue risposte, se le voleva guadagnare: risposte preziose, a giudicare da come stringeva fra le braccia i volumi, diretto alla cassa. Timidamente: non una parola per farsi aiutare. Solo una forbice. Una piccola forbicina con cui tagliuzzare tutti quei libri appena comprati. E comporre per la bella cassiera la magia d’amore per cui gli sono sempre mancate le parole.

5 Comments:

  • At 22:44, Blogger ajnachackra said…

    semplicissimo: un'amica fotografa mi ha chiesto di farmi intervistare, e io ho accettato ;-)

     
  • At 17:35, Anonymous Anonimo said…

    Io ti ho scoperto proprio grazie a Glamour.
    La storia dell'omino silenzioso mi ha catturata.
    Complimenti...

     
  • At 18:54, Blogger ajnachackra said…

    Grazie grazie grazie. Vedo che piace molto il caffé un po' allungato. E le altre più ristrette? ;-)

     
  • At 07:46, Anonymous Anonimo said…

    I caffè ristretti sono dei piccoli lampi di genio...come quello su Einstein e la massa...

     
  • At 15:43, Blogger ajnachackra said…

    quello l'ho scritto 8 chili fa... un caffé autobiografico, insomma...

     

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